Cura delle piante

Gli Alberi di Natale

Un antico pregiudizio nei confronti degli alberi di Natale veri lascia ad intendere che questi vengano sradicati dalle loro foreste di origine per il nostro diletto natalizio. Non c’è nulla di più falso. Una simile azione, oltre ad essere non consentita, sarebbe poco pratica e decisamente antieconomica. Invece, gli alberi di Natale che si trovano nei garden più forniti, come il nostro, sono coltivati, così come le altre piante in commercio. Ogni anno scegliamo personalmente gli alberi uno ad uno, segnando sul campo gli esemplari che desideriamo ricevere per i nostri punti vendita. Un albero di Natale vero, con la sua forma perfetta ma allo stesso tempo irregolare, è unico, profuma di resina e fa subito Natale! Scopriamo insieme le due principali tipologie di albero utilizzate.

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INTRODUZIONE E CURE

I semi degli alberi vengono piantati in piena terra in file regolari e lì rimangono per diversi anni (quelli alti 2-3 metri, ad esempio, restano in campo per almeno 8-12 anni); inoltre, durante il loro sviluppo, assorbono anidride carbonica, emettono ossigeno, non richiedono bagnature particolari né trattamenti. Dopo l’utilizzo delle feste l’albero vero può essere piantato, se dotato di radici, oppure smaltito nelle ramaglie che ne faranno un prodotto di concimazione per l’agricoltura oppure, ancora, tagliato come legna da ardere. Da questo si deduce che l’albero di Natale vero è, a tutti gli effetti, un elemento decorativo decisamente ecosostenibile! Le uniche cure fondamentali, da parte del coltivatore, per ottenere un bell’albero di Natale sono le potature. Un abete di qualità viene potato più volte, nel corso della sua crescita sui getti laterali per favorire la ramificazione che lo renderà il più adatto possibile ad accogliere i nostri addobbi. Per tenerli in casa possono poi essere “piantati” in vaso, solo per ragioni di stabilità, oppure inchiodati ad una base di legno, oppure ancora si utilizza una base porta acqua che tiene fermo il fusto tagliato e fornisce umidità anche in assenza di radici; quest’ultima tecnica, molto diffusa nei paesi anglosassoni, sta lentamente cominciando ad essere adottata anche qui da noi.

ABETE ROSSO (Picea abies o Peccio)

Albero comunissimo nelle nostre foreste (dove può arrivare ad avere un tronco di quasi 2 mt di diametro e 40 di altezza!) è stato il primo ad essere utilizzato come albero di Natale. L’apparato radicale dell’abete rosso è piuttosto superficiale e si sviluppa in orizzontale; questa caratteristica lo rende sensibile ai venti intensi (durante la tempesta Vaia, che ha colpito i boschi delle Dolomiti nel 2018, la maggior parte degli alberi caduti erano proprio abeti rossi) ed è per questo sconsigliabile piantarlo vicino casa. Quando lo si toglie dal campo per portarlo nelle nostre case gli esemplari piccoli vengono presi con una buona parte di apparato radicale, mentre in quelli grandi viene sensibilmente ridotto per poter avere vasi di una dimensione accettabile da tenere in salotto. L’abete rosso, portato in casa ad alte temperature, perde gli aghi; è quindi consigliabile portarlo all’interno non troppo presto.

ABETE DEL CAUCASO (Abies nordmanniana)

L’abete del Caucaso, utilizzato come albero di Natale, ha preso piede negli anni più recenti grazie ad una sua caratteristica: non perde gli aghi! Come dice il nome, non è originario delle nostre foreste; è molto bello, con fogliame folto e un bel portamento che lo rende ideale per le decorazioni di Natale. L’apparato radicale dell’abete del Caucaso è di tipo fittonante: ha una radice principale, detta fittone, che scende dritta ancorando la pianta al terreno e radici secondarie più piccole. Di conseguenza, quando le piante vengono tolte dal campo se sono piccole ancora è possibile che abbiano un po’ di radici, se, invece, sono più grandi, vengono tagliati al livello del terreno (le cosiddette “punte”). Per tenerli in casa possono poi essere “piantati” in vaso, solo per ragioni di stabilità, oppure inchiodati ad una base di legno, oppure ancora si utilizza una base porta acqua che tiene fermo il fusto tagliato e fornisce umidità anche in assenza di radici; quest’ultima tecnica, molto diffusa nei paesi anglosassoni, sta lentamente cominciando ad essere adottata anche qui da noi. La caratteristica più apprezzata dell’abete del Caucaso è che, se pur privo di radici, non perde gli aghi in casa; certo, se viene portato all’interno troppo presto e le temperature di casa sono alte, i rami si disidratano e si piegano verso il basso ma gli aghi non cadono.

RICAPITOLANDO

  • Acquistando un albero vero non stiamo danneggiando i boschi, ma stiamo facendo una scelta ecologica.
  • Gli alberi piccoli possono avere una porzione maggiore di apparato radicale quindi, se desideriamo conservare il nostro albero per qualche anno, ci sarà più facile con uno piccolo.
  • Per poter conservare l’albero, non bisogna tenerlo in casa.  Dopo 2-4 settimane in casa, quasi nessun albero è recuperabile. Per averlo più anni va tenuto all’esterno.
  • Attenzione a piantare l’albero in giardino, potrebbe, nel tempo, raggiungere dimensioni scomode se non addirittura dannose.
  • Più tardi si porta in casa l’albero (Abete rosso o del Caucaso, con un po’ di radici o solo punta non importa) meglio è, resterà più fresco e più bello.
  • Se il tuo albero è in vaso, e quindi privo di radici, è comunque consigliabile bagnarlo.
  • Se ti piace il profumo di resina, se ti piace sentire i rami morbidi che si muovono mentre li addobbi, se ti piace che il tuo albero di Natale sia diverso ogni anno, se sei disposto ad aspettare un po’ prima di prepararlo… scegli senz’altro un albero vero!

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