Potremmo essere indotti a pensare che la famosa Stella di Natale, sempre presente nelle nostre case nel periodo natalizio, abbia origini in paesi freddi, dove la neve e il ghiaccio la fanno da padrone. Non potremmo essere più in errore: questa pianta è infatti originaria dell’America centrale e del Messico.
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CARATTERISTICHE PRINCIPALI
Nel clima subtropicale non soggetto al gelo caratteristico di questi due paesi, l’arbusto cresce spontaneamente in luoghi soleggiati e, dove vi sia terreno fertile, può addirittura raggiungere la considerevole altezza di 4 metri. Appartiene alla famiglia delle Euforbiacee e sebbene alla vista appaia estremamente aggraziata e dolce, non lasciamo che il suo aspetto elegante ed armonioso ci tragga una seconda volta in inganno; questa pianta è, infatti, leggermente tossica. Prima di continuare, inoltre, dobbiamo sfatare un mito: quelli che noi chiamiamo “fiori”, ossia le parti colorate della Stella, non sono altro che in realtà foglie modificate chiamate Brattee: la loro funzione è quella di attirare gli insetti impollinatori verso i veri fiori della pianta, chiamati ciazi.
I VARI NOMI
Di nomi, questa pianta ne ha veramente moltissimi e non deve sorprendere il fatto che molte lingue le abbiano dedicato una loro definizione: da quelle inglesi di “Winter rose”, “Mexican flame leaf” e “Christmas star” a quella messicana di “Flor de Noche Buena” e da quella turca di “Atatürk çiçeği” (ossia il “fiore di Atatürk”) a quella greca di Αλεξανδρινό (cioè fiore “Alessandrino”). In Italia, oltre che con l’appellativo più comune di “Stella di Natale”, questa pianta è conosciuta anche con la propria definizione botanica di “Euphorbia Pulcherrima”, che significa “euforbia bellissima” e con l’epiteto di “Poinsettia”; quest’ultimo deriva dal nome di Joel Roberts Poinsett, primo ambasciatore americano in Messico, il quale la introdusse negli Stati Uniti nel 1828. Proprio in America, la Poinsettia riscosse un successo clamoroso appena dopo essere stata introdotta nel mercato; le ragioni di questo trionfo devono essere collegate sia ai colori vibranti e al portamento molto aggraziato, ma anche alla fortunata tempistica di fioritura natalizia. Sta di fatto che ancora oggi negli Stati Uniti il 12 dicembre si celebra il Poinsettia Day, in onore della pianta fiorita più venduta nel paese.
LA COLTIVAZIONE
Riguardo la coltivazione, per mantenerla al meglio dobbiamo ricordarci che si tratta di una pianta brevidiurna: questo significa che la sua fioritura avviene quando la durata del giorno è inferiore a quella della notte. Per permetterle di fiorire anche in casa e far sì che durante le feste natalizie possa sfoggiare i suoi magnifici colori è necessario “imbrogliarla”: nelle 8 settimane precedenti alle feste dovremo quindi collocarla in una stanza in cui la luce naturale sia presente dalle 7 di mattina a circa le 5 di pomeriggio e in cui si accenda la luce il meno possibile, altrimenti “l’imbroglio” non sortirà l’effetto desiderato. Nel caso non potessimo ricorrere a questo metodo, non dobbiamo disperare: basterà infatti un sacchetto in carta o uno scatolone per coprire la pianta e simulare la notte. A seconda delle diverse varietà, il periodo di illuminazione giornaliera si aggira intorno alle 12 – 13 ore.
COME MANTENERLA
Ma come mantenere in salute la nostra Poinsettia? Fortunatamente, questa pianta non necessita di interventi massicci, ma è importante operare una distinzione fra le cure “invernali” e quelle della “bella stagione”. Durante i mesi più freddi, infatti, dovremo ricordarci che, essendo una pianta che proviene da paesi caldi, necessita di essere mantenuta all’interno delle nostre case o in luoghi in cui non si raggiungano temperature inferiori ai 15°C; inoltre, sarà opportuno, come già detto, esporre la pianta in un luogo molto luminoso durante il giorno e fornire limitate quantità d’acqua, ma spesso. Le concimazioni non devono mancare: dal mese di ottobre fino alla primavera si consiglia di fornire settimanalmente concime NPK possibilmente più ricco in potassio e più carente in azoto; in questa maniera favoriremo lo sviluppo e la colorazione di Brattee e fiori. Ma cosa cambia durante il periodo primaverile ed estivo? Con l’arrivo di aprile giunge il momento più adatto per potare e “sfoltire” la Stella, così da promuovere lo sviluppo di nuove foglie e rami, mentre a maggio inoltrato potremo finalmente portarla all’esterno; meglio se optiamo per un luogo luminoso ma lontano dalla luce diretta. In questo periodo, continuiamo ovviamente a fornire acqua non appena notiamo che il terreno risulta in procinto di diventare secco; riguardo al concime, scegliamo un prodotto per piante fiorite o NPK e utilizziamolo settimanalmente, miscelandolo all’acqua di irrigazione.
CURIOSITA’
- Gli antichi Aztechi chiamavano la Poinsettia “Cuetlaxochitl” e utilizzavano le brattee per ottenere una tintura violacea per vestiti e cosmetici. Inoltre, si servivano della bianca linfa lattiginosa per curare la febbre.
- Una favola messicana racconta l’origine della Poinsettia. C’era una volta una povera ragazza messicana di nome Pepita che non aveva nessun regalo da dare a Gesù Bambino durante la messa della vigilia di Natale. Mentre Pepita camminava mesta verso la cappella, suo cugino Pedro cercò di rincuorarla, dicendole che anche il regalo più umile sarebbe stato apprezzato da Gesù Bambino, se fatto con cuore puro. Pepita non sapeva cosa regalare, così raccolse una piccola manciata di erbacce dal bordo della strada e le raccolse in un piccolo bouquet. Mentre camminava verso l’altare, cominciò a sentirsi più sollevata e, improvvisamente, il mazzo di erbacce si trasformò in un bellissimo fiore rosso vivo e tutti quelli che assistettero alla scena furono sicuri di aver presenziato ad un miracolo.
- Si dice che la forma del fiore e delle foglie della Stella di Natale rappresenti la forma della Stella di Betlemme che condusse i Re Magi a Gesù. Le foglie di colore rosso simboleggiano il sangue di Cristo, mentre le foglie bianche rappresentano la sua purezza.
- La Stella di Natale è anche l’emblema nazionale del Madagascar.