Cura delle piante

Le piante aromatiche: utili in cucina e meravigliose ornamentali!

Tutti ormai conoscono le preziose caratteristiche delle piante aromatiche: dalla cucina alla cosmetica e dalla profumeria all’ambito terapeutico, queste versatilissime piante sono presenti in moltissimi settori produttivi. Senza di loro, infatti, sarebbe impossibile concepire la cucina mediterranea e dovremmo rinunciare a moltissimi prodotti medicinali. Molto probabilmente non abbiamo mai riflettuto sul fatto che, se progettato bene, addirittura il nostro giardino può godere della presenza di rosmarino, salvia, basilico e maggiorana! In questo articolo vi forniremo alcune idee per sfruttare al meglio le loro eccellenti proprietà ornamentali ed adattarle al meglio al mondo del giardinaggio, rispettando il trinomio rappresentato da: caratteristiche della pianta, luogo di trapianto e funzione decorativa.

 

INDICE DEGLI ARGOMENTI

LE TIPOLOGIE DI AROMATICHE

Se pensiamo alle tipologie di aromatiche in circolazione, è ovvio che le prime a venirci in mente siano quelle utilizzate per scopi culinari. Queste sono infatti conosciute come “aromatiche saporite”, per il fatto che le loro foglie possono essere consumate intere o sminuzzate, fresche o disseccate. Tuttavia, pochi sanno che anche altre parti di queste piante possono essere consumate; può sembrare strano ad alcuni, ma i petali di alcuni fiori sono estremamente validi in cucina, come ad esempio i petali di nasturzio, i fiori del rosmarino e quelli dell’erba cipollina. Più comune è invece il ruolo delle radici, ad esempio del rafano, conosciuto anche come barbaforte o cren. La seconda tipologia raccoglie le “aromatiche profumate”, così chiamate per la loro spiccata capacità di emanare delicate profumazioni. Queste, oltre ad essere piacevoli alla vista, attirano anche farfalle ed api, a cui danno riparo e nutrimento. Insieme a loro, poi, troveranno un habitat accogliente anche diversi insetti benefici che si nutrono di parassiti pericolosi per le nostre piante: così facendo, implementeremo senza troppe fatiche le capacità benefiche della difesa antiparassitaria totalmente biologica, basata sulla presenza di predatori di parassiti come la coccinella e lontana dall’utilizzo di pesticidi che colpiscono indiscriminatamente insetti benefici e non. Infine, troviamo le “aromatiche medicinali”, molto versatili in campo erboristico e spesso utilizzate per creare tisane, infusi e tè: in particolare, fiori e foglie di camomilla, di menta e di melissa donano alle nostre bevande gusti particolarmente gradevoli.

LE CONDIZIONI IDEALI DI TRAPIANTO E SEMINA

JFK sosteneva che “in assenza di pianificazione, la legge della giungla prevarrebbe”. Sebbene questa frase si riferisse chiaramente al sistema geopolitico instauratosi a livello globale nei primi anni ’60, più che incentrarsi sulla progettazione del proprio giardino, il concetto espresso calza comunque a pennello; senza un’attenta pianificazione di base, permettere alle nostre aromatiche di esprimere i loro pregi ornamentali nascosti sarà quasi impossibile. Questa operazione risulterà più semplice nel caso in cui optassimo per la coltivazione in vaso, dato che basterà solamente comprare il terriccio adatto. Se invece abbiamo intenzione di piantare in piena terra, per coltivare al meglio queste piante, e per risparmiarci fatica e denaro, è preferibile primariamente conoscere le caratteristiche del terreno a nostra disposizione. Il suolo presenta composizioni chimico-fisiche diverse a seconda della profondità e quindi facilità di lavorazione e fertilità potrebbero variare sensibilmente. Un test del pH, anche con l’uso di set economici, è senza dubbio utile per risolvere molti problemi a monte: le piante aromatiche si sviluppano meglio se i valori del terreno si stabiliscono fra 5,5 e i 7,5. Se il test dà risultati positivi, sarebbe opportuno procedere con l’analisi fisica, così da stabilire la capacità di drenaggio. Ricordiamoci di scavare più buche e di valutarne la terra: se fosse viscida significherebbe che i ristagni d’acqua devono essere risolti; la soluzione più semplice è quella di aggiungere sabbia o ghiaia al terreno e di mixare il tutto. Se, invece, fosse troppo secco e sabbioso allora dovremo aggiungervi concimi per permettere alle micro cavità del terreno di aumentare la propria capacità di ritenzione di umidità.

LE CURE NECESSARIE

Come qualunque pianta, anche le aromatiche necessitano di cure. L’aspetto che più le caratterizza è che per molte di queste è sufficiente essere raccolte per mantenere compattezza, ordine e fruttuosità. Tuttavia, tre interventi sono d’obbligo: annaffiatura, concimazione e potatura. Per quanto riguarda la prima, è fondamentale chiarire il fatto che frequenza e quantità dipendono chiaramente da stagione e clima. In estate e dopo il trapianto le nostre aromatiche avranno più bisogno d’acqua, specie se in vaso, mentre in inverno potremmo ridurre tranquillamente le dosi; attenzione però a non interromperle del tutto, dato che anche i venti freddi possono portare alla siccità. Per massimizzare l’efficacia dell’annaffiatura optiamo per bagnare direttamente il terriccio piuttosto che le foglie e operiamo preferibilmente al mattino, prima dell’esposizione al sole. Dal canto suo, anche la concimazione è molto importante, dato che queste piante impoveriscono abbastanza velocemente il terriccio; per risolvere questo problema possiamo ricorrere a due opzioni: fornire concimi o rinvasare regolarmente la pianta. Inoltre, la scelta fra prodotti liquidi o solidi è più che altro legata ad una questione di convenienza nostra e del tempo a nostra disposizione: mentre il concime liquido agirà prima, ma dovrà essere somministrato con cadenza settimanale, il granulare ci permetterà di concimare una volta sola per coprire un periodo ben più lungo (da uno a tre mesi). Infine, come abbiamo già detto, potatura e cimatura sono fondamentali per mantenere le aromatiche in salute. Una buona regola di massima concerne la potatura post fioritura, così da favorire lo sviluppo di maggiori e più sane gemme tramite l’eliminazione di fiori appassiti o secchi. Se intendiamo donare un aspetto cespuglioso tondeggiante alle nostre composizioni stacchiamo gli apici dei rami, così da ridistribuire energia alle gemme laterali. Un incentivo ulteriore a tenere le piante curate è rappresentato dal fatto che colore, profumo e sapore sono più intensi nella nuova vegetazione rispetto a quella vecchia.

IDEE PER PROGETTI FAI – DA – TE

Ora che conosciamo le condizioni ideali per il trapianto, possiamo procedere con il secondo passo della programmazione: l’avere idee ben chiare sul progetto che si intende realizzare. Alcuni propositi sono più semplici di altri da realizzare e per aiutarvi a comprendere il potenziale ornamentale delle nostre aromatiche vi offriremo alcuni spunti di riflessione progressivamente più complessi, sia in vaso che in piena terra. Iniziamo con un semplice, ma molto decorativo, cesto. In commercio ne esistono moltissimi tipi, ma i cesti più indicati sono quelli rivestiti da un film interno di plastica in grado di contenere l’acqua. Scelto il contenitore e le piante, pratichiamo dei fori nel film per lasciar defluire l’acqua in eccesso e inseriamoci le piante aggiungendo del terriccio specifico per stabilizzarle. Infine, annaffiamo adeguatamente controllando che i fori praticati facciano effettivamente fuoriuscire l’acqua. Alternativamente, possiamo rendere questa composizione ancora più particolare tramite l’aggiunta di solide catenelle ai quattro angoli del cesto, utilizzandole come punti di ancoraggio per trasformare il nostro capolavoro in un’opera pensile. La seconda proposta si rivela ideale sia per coloro che non dispongono di grandi giardini sia per chi non ne ha uno da principio, ma, grazie all’ingombro limitato, offre praticamente lo stesso godimento sensoriale olfattivo, visivo e tattile: un giardino verticale. Nel caso in cui fossimo abbastanza fortunati da avere il dono della manualità potremmo arrangiarci a costruire le nostre scaffalature con materiali da recupero, ad esempio mattoni forati ed assi di legno; oppure, se desideriamo un aspetto più ordinato e meno tendente al “modaiolo” shabby chic, possiamo sempre optare per prodotti appositi in metallo o legno da assemblare. Approntata la scaffalatura, si può dire che il grosso del lavoro sia stato fatto e non resterà altro da fare se non riporvi le nostre piante. Questa soluzione apporta diversi vantaggi rispetto alla coltivazione a terra: non dovremo piegarci, sporcheremo meno e, complessivamente, godremo di più spazio.

Se avete gradito il suggerimento di non doverci piegare per raccogliere, curare o semplicemente osservare da vicino le piante, allora molto probabilmente apprezzerete la prossima proposta: le aiuole rialzate. Ricordiamoci però che questa soluzione si adatta meglio a coloro che dispongono di spazi in giardino dato che si tratta di vere e proprie “isole” di coltivazione. Realizzarle non sarà molto complicato, ma abbiamo bisogno di spazio e tempo. Realizzata la bordura in mattone di tufo, in legno o in vimini intrecciato dovremo riempirla con terriccio specifico in sacco o, se i test prima presentati danno esiti positivi, con terra di riporto proveniente da altre zone del giardino. Un aspetto importante da tenere in considerazione per un potager ben progettato è prevedere lo spazio per dei sentieri che separino un’isola dall’altra, così da permetterci di raggiungere ogni pianta con semplicità senza dover rischiare di rovinarne altre. Rispetto alle prime due proposte, questa è sicuramente più difficile da gestire in inverno; per questa ragione, vi consigliamo di compostare le piante estive e trapiantare delle specie perenni. La quarta ed ultima idea prende spunto dalla terza, ma si sostanzia in un progetto leggermente più impegnativo, ossia nella realizzazione di aiuole o piccole siepi in piena terra lungo sentieri o vialetti. Molto attraenti per noi e per diverse specie di insetti benefici, offrono il vantaggio di non necessitare di troppe cure eccetto quelle di routine. Se dopo le analisi il terreno risulta consono, procediamo con la delimitazione dell’area interessata dal progetto. Dopo aver arieggiato lievemente il terreno ed eliminato le pietre più grosse, scaviamo le buche per le piante che abbiamo deciso di acquistare. A questo proposito, ci sentiamo di consigliare la Lavanda, l’Aglio o il Coriandolo, che, grazie alle loro crescite voluminose, sono in grado di rendere qualunque angolo del nostro giardino ricco e sinuoso; per rendere più completo l’aspetto, potremmo sempre optare per l’aggiunta di una bordura in blocchi di tufo. Con queste piante, tuttavia, bisogna considerare alcune accortezze in sede di trapianto: innanzitutto, rispettiamo la spaziatura e per questo teniamo in considerazione lo spazio di cui necessiteranno le piante adulte, sia in ampiezza sia in altezza. Per mantenere l’aspetto compatto del lungo cespuglio ricordiamoci di potarlo a fine estate e di estirpare le erbe infestanti.

Ora che avete a vostra disposizione le conoscenze di base, non resta che lasciar correre la vostra fantasia. Buon lavoro!

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *