Cura delle piante

Il re dei balconi: il Geranio

Maggio è senza ombra di dubbio il mese dell’esplosione primaverile di colori, varietà e profumi che identifichiamo con l’arrivo della bella stagione. L’innalzamento delle temperature e le belle giornate ci fanno riscoprire le camminate e le gite fuori porta, durante le quali non possiamo non notare che terrazze e balconi spesso vengono adornati da vivacissimi fiori di colore rosso, rosa o viola intenso con delle lussureggianti foglie verde smeraldo dalle marcate venature. Che abbia portamento eretto o ricadente e petali grandi o piccoli poco importa; molti occhi sapranno riconoscerlo giusto con uno sguardo: stiamo parlando del geranio.

 

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LA CLASSIFICAZIONE

Questa pianta appartiene alla famiglia Geraniaceae e sotto il suo nome comune racchiude una varietà di, approssimativamente, 11 generi ed oltre 400 specie! Tuttavia, di quest’ultime, 3 sono le più conosciute: il Pelargonium, l’Erodium e il Geranium. A questo proposito conviene operare una differenza, piccola ma sostanziale. Se dovessimo catalogare scientificamente la pianta che noi chiamiamo comunemente geranio, a quale delle tre specie dovremmo fare riferimento? Esattamente: al Pelargonium. Si, avete letto correttamente. Infatti, il genere Geranium presenta un fiore a forma regolare con 10 stami ed è più adatto a vivere in zone contraddistinte da un clima più rigido. Il nostro “geranio” da balcone, invece, è il Pelargonium, a corolla irregolare e a sette stami. Questa sua peculiarità lo differenzia sia dal Geranium che dall’Erodium, il quale sfoggia un frutto simile al becco di un airone.

LE SPECIE PIU’ COMUNI

Le specie di questa pianta sono molte, ma non esiste un geranio “più adatto dell’altro” ad essere esposto in città piuttosto che in campagna e l’unica discriminante è rappresentata dal nostro gusto. Cominciamo con il geranio forse più diffuso, ma sicuramente più rappresentativo: lo “zonale”. Leggermente differente dalle altre tipologie per la tonalità più scura del centro delle sue foglie, questo geranio è caratterizzato dal portamento eretto, i cui fiori sono supportati da lunghi e robusti steli che terminano in fiori molto generosi ed appariscenti. Al secondo posto troviamo il geranio edera, il quale può essere distinto dallo zonale per il suo portamento rampicante e ricadente, che per l’appunto richiama proprio l’edera. Suddiviso in pianta a fiore singolo e a fiore doppio, altra peculiarità in comune è rappresentata dalla tonalità di verde scuro delle foglie, che crea un effetto “riempitivo” straordinario soprattutto se unito al contrasto offerto dai fiori bianchi, rosa, viola o rossi.

La terza tipologia di geranio più diffusa è la “Ville de Paris”, detta più comunemente “parigino”. Sebbene questo geranio sembri avere una sua specificità, in realtà è un particolare tipo di geranio edera, dal fiore più piccolo e singolo. Novità molto apprezzata è il geranio Interspecifico: questa specie dalla rapida crescita non è altro che l’incrocio fra il geranio zonale e quello edera e mantiene le migliori caratteristiche di entrambe le varietà. È una pianta rustica e vigorosa ed è più resistente sia a fattori ambientali (ad esempio caldo e siccità) che a malattie (come tripidi e attacchi fungini).

COLTIVARE IL GERANIO

La coltivazione del nostro geranio è piuttosto semplice; essendo una pianta relativamente rustica, si adatta senza difficoltà alle condizioni del nostro clima. Tuttavia, è opportuno ricordarsi di alcune specifiche accortezze per aiutarlo a rimanere in salute per lungo tempo. Partiamo dal fattore di rischio più elevato: l’annaffiatura. Per quanto si possa pensare, in realtà il problema maggiore è rappresentato non dalla carenza d’acqua, ma dall’eccessiva somministrazione. Infatti, fornirne in abbondanza è opportuno solamente appena il geranio sia stato messo a dimora; in qualunque altra situazione, si consiglia di annaffiare solamente dopo che il terreno si sia leggermente asciugato. Per questa ragione, prestiamo particolare attenzione ai gerani coltivati non in terra: mentre questi si autogestiscono, quelli in vaso tendono ad essere più suscettibili all’accumulo di ristagni d’acqua.

L’esposizione è un fattore fondamentale per ottenere una fioritura abbondante e duratura e dovrebbe essere sempre caratterizzata da una luce ambientale intensa. Alcune specie si adattano meglio alla mezz’ombra o al sole del mattino, lo zonale o l’edera, mentre altre, il parigino, temono meno il contatto con i raggi solari. Tuttavia, casi di mancanza o eccesso di luce saranno semplici da identificare: se il primo è rappresentato dalla rigogliosa formazione fogliare a scapito di quella floreale, il secondo si palesa tramite scolorimento e appassimento di foglie e fiori. Anche le temperature sono importanti: dato che il geranio ben si adatta alle temperature primaverili ed estive, teniamo in conto che in inverno dovremo tenerlo al riparo dalle temperature esterne e dalle fredde correnti.

Riguardo il terriccio non vi sono particolari considerazioni da avanzare. Idealmente, potremmo miscelare a del terriccio universale materiali come perlite o torba; tuttavia, come abbiamo già detto, il geranio è una pianta sufficientemente rustica, in grado di sviluppare radici abbastanza forti da farsi largo quasi in qualunque terreno decidiamo di coltivarlo. Al contrario, la concimazione occupa un ruolo molto rilevante per sviluppo e fioritura e deve essere regolarmente effettuata in tutto il periodo primaverile ed estivo. Se non procediamo circa ogni due settimane ad apportare concime specifico rischieremo infatti di non permettere alla pianta di sviluppare una barriera “immunitaria” più forte. Evitiamo quindi di “accumulare” le concimazioni in un periodo di tempo limitato per poi dimenticarcene; inoltre, se procediamo in maniera regolare consentiremo al geranio di esprimere al meglio il suo pieno potenziale di fioritura.

LA FIORITURA

Come abbiamo già descritto, questo potenziale di fioritura è molto elevato e concorre a dare vita anche al più anonimo angolo di casa. Ciò è dovuto al fatto che nel nostro Paese il clima si avvicina a quello presente nel suo paese natale, il Sud Africa. Ed è anche per questa ragione che la fioritura è molto lunga: infatti, in condizioni ottimali, può durare dalla primavera fino ai primi giorni dell’autunno. Se il concime giusto al momento giusto è il primo fattore che garantisce fioriture durature ed abbondanti, il secondo è l’esposizione primaverile: evitiamo il pieno sole costante per troppe ore al giorno in questo periodo, dato che i suoi raggi potrebbero inibire la colorazione dei fiori.

CURARE IL NOSTRO GERANIO

La cura del nostro geranio non necessiterà di troppi sforzi, ma, come per qualunque pianta, alcuni sono indispensabili. In particolare, si rendono necessari i lavori con le forbici; innanzitutto ricordiamoci di non strappare le foglie secche o avvizzite, ma piuttosto tagliamole dalla base. Così facendo ridurremo sensibilmente il rischio di formare lacerazioni all’interno delle quali diversi agenti patogeni possano trovare condizioni favorevoli alla loro formazione. Sempre con un coltellino affilato o con un paio di forbici, rimuoviamo qualche bocciolo dalle piante più fiorite, così da non stressare troppo la pianta, migliorare la distribuzione delle sostanze nutritive ed allungare quindi il tempo della fioritura. Infine, non appena ci accorgiamo della presenza di fiori appassiti, asportiamoli il prima possibile, così da evitare sprechi di preziose energie utili alla formazione di nuovi semi.

Anche avere una zappetta a portata di mano è molto utile: smuoviamo spesso il terriccio per evitare la formazione della crosta superficiale, che, oltre ad impedire l’assorbimento di acqua e sostanze organiche, potrebbe causare problematiche “respiratorie” alla pianta. Infine, prestiamo attenzione al pericolo più serio; se a prima vista il Cacyreus Marshalli può apparire come un’innocua farfallina grigio-azzurra che depone le uova nei boccioli dei fiori, in realtà il bruco cresce nutrendosi della pianta fino a distruggerla completamente. Si tratta, quindi, di un vero e proprio predatore che nelle nostre zone non trova un antagonista naturale, essendo stato importato dall’Africa. Se notiamo un foro d’ingresso nel bocciolo vuol dire che il bruco ha cominciato a farsi strada all’interno del fusto. Non disperiamo però; sul mercato esistono insetticidi specifici pronto uso che riescono a risolvere il problema senza intaccare la salute della pianta.

Coltivare il geranio è semplice, non arreca troppi inconvenienti e, sicuramente, l’effetto finale sarà di grande impatto; sia che sia destinata ad adornare terrazzi e balconi con le varietà ricadenti, sia che venga rinvasata in un vaso singolo optando per le varietà a fusto eretto, questa pianta ci offrirà grandissime soddisfazioni. Attenzione però se vogliamo porgerla in dono a qualcuno che conosce il linguaggio dei fiori: a seconda del colore, assume infatti significati molto diversi, da “vera amicizia” a “malinconia per qualcuno” e da “preferenza per una persona” a “ingegnosità”. Per il resto, godiamoci queste giornate di sole e vividi colori floreali coltivandoci i nostri preziosi gerani!

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